Durante la Milano Design Week che si è appena conclusa, il Fuorisalone 2025 ha celebrato il concetto di “tessere legami”, interpretato come la capacità del design di unire umanità, tecnologia e natura in un’unica trama creativa. In questa edizione, il tema “Mondi Connessi” ha ispirato allestimenti tessili che hanno dato nuova linfa all’universo delle fibre, proponendo materiali e installazioni innovative per interni ed esterni. Le creazioni che abbiamo selezionato offrono spunti preziosi per chi desidera arricchire la propria casa con soluzioni tessili, capaci di fondere artigianalità e ricerca tecnologica in un viaggio emozionante nel futuro del design.
Nella suggestiva cornice di Brera, Fischbacher 1819 e Marcel Wanders hanno presentato la capsule collection “Ancient Memories”, un omaggio ai tessuti naturali che raccontano storie di passato e presente. La collezione, realizzata in collaborazione con l’artista tessile Caterina Roppo, si caratterizza per l’uso di fibre come la canapa, la juta e quelle derivate dal legno. Questi materiali, scelti per la loro eco-sostenibilità e durata, si intrecciano in trame che evocano memorie antiche e un legame profondo con la natura, dando vita a un’esperienza tattile e visiva unica.
Nella Chiesa Cristiana Protestante di Milano, Alessandro Bini ha celebrato i 20 anni del brand con una presentazione esclusiva della Collezione 2025. L’allestimento, curato dallo studio Palomba Serafini, ha trasformato lo spazio in un percorso emozionale attraverso tessuti d’eccellenza quali lini, velluti e jacquard. Le mini-installazioni posizionate lungo la navata raccontavano storie di artigianalità e innovazione, mettendo in luce la raffinata complessità delle lavorazioni compiute in Italia e offrendo un invito a scoprire nuove prospettive per arredare con stile e sostanza.
Nel vivace ambiente del Kvadrat Showroom in Corso Monforte, Kapwani Kiwanga ha presentato “Diade”: un tessuto per tappezzeria realizzato interamente con rifiuti di plastica recuperati dall’oceano, che sfida le convenzioni attraverso toni iridescenti e cangianti. Accanto, la designer danese Signe Hytte ha presentato “All Dressed Up”, una suite che richiama la delicatezza di una composizione pittorica alla Giorgio Morandi. Queste installazioni sottolineano come l’innovazione e la sostenibilità possano intrecciarsi per reinventare il tessile in chiave contemporanea.
Dal sedicesimo piano della storica Torre Velasca, il progetto espositivo “Weaving Anni Albers” di Dedar, in collaborazione con la Fondazione Josef & Anni Albers, ha reso omaggio a una leggenda del tessile. L’esposizione ha tradotto in tessuto le opere realizzate tra il 1936 e il 1974, evidenziando l’arte della tessitura che ha elevato il materiale a espressione creativa. Le trame, ricche di cromie e texture, hanno trasformato lo spazio in un palcoscenico dove passato e presente si incontrano, ispirando designer e appassionati a vedere il tessuto come un vero e proprio linguaggio artistico.
Alla Fondazione Luigi Rovati, il progetto Lakapoliesis, ideato da Matteo Cibic, ha offerto una nuova prospettiva sul rapporto tra animali e piante, capovolgendo la tradizionale visione antropocentrica. Ispirato dalle mappe di Alexander Humboldt e dagli scritti di Jagadish Chandra Bose, Cibic crea cartografie cromatiche tridimensionali e composizioni vegetali di grande formato, che esprimono emozioni e sentimenti delle piante. L’allestimento, incentrato anche sulla presenza della lana annodata, si manifesta attraverso sculture e installazioni che intrecciano tecnica e poesia, invitando il visitatore a riflettere sul potere del tessile di creare legami tra mondi apparentemente distanti.
I progetti del Fuorisalone 2025 sono un perfetto esempio di come il tessile possa reinventare gli spazi abitativi. Dai tessuti naturali a quelli innovativi e sostenibili, tutte le novità offrono spunti preziosi per chi desidera arricchire interni ed esterni secondo le ultime tendenze. Per noi, continuare a ispirarsi è fondamentale: ci permette di proporre ai clienti soluzioni nuove e originali che impreziosiscono ogni ambiente, intrecciando sapientemente il passato e il futuro del tessile.
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